BERSERK the Prototype



Questo racconto di 48 pagine può essere considerato il banco di prova del Berserk per come lo si conosce oggi.
Kentaro Miura ideò e sviluppò Berserk the Prototype per un concorso indetto dalla casa editrice Hakusensha nel 1988.
Lavorò molto sul protagonista e sul genere dell’episodio, volendo ambientare la storia in un medioevo fantastico e mostruoso, ma credibile e violento.

trama


Guts è un misterioso guerriero che si muove in un mondo simil-europeo a caccia di mostri, accompagnato dall’elfo Puck. Orbo e privo del braccio sinistro, e con inciso sul petto uno spettrale marchio, salva involontariamente la giovane Frika da un gruppo di predoni. Frika era stata fatta scappare dal suo villaggio per evitarle la triste fine a cui sono invece andate incontro altre ragazze: il granduca Vlad l’Impalatore rapisce le sventurate fanciulle per i suoi viscidi scopi.
I genitori di Frika e gli altri abitanti del villaggio intendono ingaggiare Guts per porre fine alle malefatte di Vlad, che, per coincidenza, si rivela essere proprio l’obiettivo del Cavaliere Nero. Dopo un furibondo scontro con il granduca, rivelatosi un ferale mostro in quanto Apostolo di Varna, Guts ha la meglio: un altro passo della sua vendetta è compiuto.

personaggi principali    

                                                   
                                                    GUTS:
E’ un guerriero che brandisce uno spadone; è mutilato ed ha, al posto del braccio, un cannone di ferro; sull’occhio destro porta una benda nera; inciso sul corpo ha un marchio sacrificale e si muove alla ricerca degli Apostoli di Varna, per vendicare sua madre che è stata sbranata viva da loro.

PUCK:
Un elfo che accompagna Guts durante le sue avventure alla ricerca degli Apostoli. E’ di animo buono, propenso allo scherzo, lasciando trasparire il lato più umano del Cavaliere Nero. Riesce a percepire i sentimenti delle persone.







FRIKA:
Una ragazzina che viene salvata da Guts quando sta per cadere preda di alcuni banditi. Era in fuga dal suo villaggio per non venire rapita da Vlad l’Impalatore.








VLAD:
Malvagio granduca che durante la guerra passata era solito impalare i nemici, e che continua la sanguinosa pratica anche ora che il conflitto è terminato. Vlad è un Apostolo di Varna, e come tale è virtualmente immortale. Ha il potere di manovrare telecineticamente pali, lance e alabarde e può trasformarsi in un terribile mostro.





VARNA:
è il signore del Male, e a detta di Vlad è il Dio più potente di tutti nonché supremo signore dei non-umani. Nel racconto viene solo nominato, ma si intuisce che il suo emblema è lo stesso stemma che marchia le carni di Guts, che infatti è stato sacrificato proprio a questa oscura divinità, vedendo peraltro morire sua madre fatta a pezzi dagli Apostoli.

analisi

Berserk the Prototype è l’antesignano del Berserk odierno. Nonostante alcuni dettagli siano diversi, l’atmosfera che contraddistingue il Prototype è la medesima che poi si riscontra nei primi volumi dell’edizione regolare, quelli che raccontano gli episodi della vendetta appena dopo l’Eclisse.
Infatti, il combattimento che vede impegnato, nel primissimo episodio, Guts contro l’Apostolo del castello di Coca, ricalca abbastanza lo scontro tra il Guts del 1988 e Vlad l’Impalatore (vedi la scena del cannone).
Altri particolari, come la richiesta di uccisione del mostro che terrorizza la zona, si riscontreranno, in Berserk, nelle pagine della storia del Conte, mentre l’incipit con Guts che fronteggia i ladroni ha fatto sicuramente da modello per la scena, similare, in cui il guerriero salva Puck nel primo volume.
Il protagonista è graficamente simile al Guts di oggi, tranne che per due particolarità: nel Prototype, il guerriero indossa una benda sull’occhio destro, e inoltre ha un tic nervoso che lo porta ad appoggiare la sua mano di ferro sul'orecchio.
Ma se a livello grafico i due Guts sono similari, è nella caratterizzazione che sono molto diversi. Il personaggio del 1988 è molto più leggero e tende spesso a scherzare. Anche il suo volto diventa davvero serio solo in occasione di un reale pericolo, altrimenti è spesso disteso e persino comico, come pochissime volte è capitato di vederlo nella serie ufficiale.
Il marchio sacrificale è impresso sul suo petto e non sul collo, e lo scopo del suo viaggio è quello di vendicare la morte di sua madre.
Puck, di contro, non cambia moltissimo rispetto alla controparte regolare, se non per le ali, disegnate in modo diverso, e per una sorta di gelosia che prova verso Guts.
Vlad invece, graficamente, ricorda molto il Conte: viscido, calvo, tozzo. Ma non possiede un benché minimo spessore narrativo, limitandosi al ruolo di cattivo tout-court. Nella sua forma mostruosa, ricorda vagamente Zodd per le corna.
Per gli oggetti, le principali differenze riguardano lo spadone usato da Guts (che qui è più sporgente ed appuntito alla base) e la balestra, che non è quella meccanica bensì un’arma classica medioevale.
Anche il marchio sacrificale appare vagamente diverso, essendo concepito più grande e tondeggiante, utilizzato inoltre da Miura anche come vero e proprio stemma, quasi simile a quello che sarà usato come emblema per la Santa Sede.
Per le ambientazioni, si segnala lo stile del villaggio, vagamente nordico, ripreso per il Berserk odierno; il castello del nemico è simile a quello del barone di Coca, e dentro appare molto curato nei dettagli architettonici.
La storia raccontata in queste 48 pagine è lineare, prediligendo uno schema tipico dell’epoca, ma contiene già degli elementi tipici del modus operandi di Miura, introducendo diversi interrogativi sottotraccia, ripresi poi tutti, con le dovute modifiche, nell’edizione regolare del fumetto.
Traspare tra le altre cose un certo interesse dell’autore per nomi e concetti orientali (vedi Varna) e la proposta di una scelta rimasta immutata pur avendone, negli anni, cambiato i protagonisti: quella di affiancare alle vicende di Guts la presenza di un giovane ragazzo, che è ora vittima, ora attivo comprimario, restando sempre lo specchio puro dell’oscuro mondo in cui si svolgono i fatti. Qui è Frika a ricoprire questo ruolo, mentre nella serie regolare saranno Colette, Teresia, Jill, Isidro, Schierke…

edizioni

Berserk the Prototype è stato pubblicato, in patria, in appendice al volume 14 di Berserk.
In Italia è apparso, per la prima volta, nel volumetto 34 della prima serie (luglio 2000); poi nel quattordicesima uscita di Berserk Collection (luglio 2002) e conseguentemente nel medesimo volume della Serie Nera; ancora, nel vol. 10 dell’edizione Maximum (marzo 2006), dove sono state corrette alcune imprecisioni dell’adattamento di qualche anno prima.
In ogni pubblicazione italiana dove compare, Berserk the Prototype conserva i nomi dei protagonisti principali trascritti nella maniera corretta, a differenza della serie regolare per la quale in Italia si sono preferite traslitterazioni diverse.

4 commenti:

  1. Berserk the prototype, quando lo lessi lo trovai meraviglioso. Dal tratto più grezzo e sporco rispetto al Berserk ultimo che tutti conosciamo, racchiude in se tutte le basi della potenza narrativa di questa opera. Come hai già spiegato e descritto benissimo tu, Miki, le differenze tra le due "stesure" sono notevoli ed al tempo minimali e quella che miha colpito maggiormente è proprio legata alla figura del protagonista, meno rigida ed apparentemente austera rispetto al Guts che tutti amiamo, meno inquinata e segnata da tutto il dolore vissuto....anche se al momento clou entrambi sono una furia con i loro avversari.
    Sono anni che non lo rileggo, Miki, così come Berserk stesso che un tempo rileggevo in continuazione....potrei tornare a farlo ;)
    Mary

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    1. Spero che la fiamma si riaccenda, allora... è sempre bello tornare a immergersi nel mondo oscuro di Berserk... e non sai che bello quando vedo giovani ragazzi -come successo ieri sera- prendere i volumi dalla biblioteca del centro di aggregazione che gestisco e divorarli **

      Moz-

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